omino identità sessuale
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Le componenti dell’identità sessuale

L’identità sessuale di un individuo è un costrutto estremamente complesso, che tiene conto di diverse dimensioni che spesso vengono confuse o sovrapposte tra loro. Per comprendere meglio i vari aspetti che compongono l’identità di genere, può essere utile considerare il cosiddetto “Genderbread Person” (ovvero l’omino di pan di zenzero) che illustra bene quali le quattro componenti dell’identità sessuale di un individuo:

  1. Sesso biologico o genere assegnato geneticamente alla nascita (aspetto biologico) 
  2. Identità di genere (aspetto psicologico) 
  3. Orientamento sessuale (aspetto psicologico)
  4. Ruolo/espressione di genere (aspetto sociologico)

 

Queste componenti si sviluppano in tempi e modi differenti e compaiono nell’ordine fornito sopra. Ci sono dei meccanismi mentali particolari che ci portano a confondere queste componenti dell’identità sessuali e a considerarle un’unica cosa, mentre sono localizzate in diverse parti del corpo (vedi omino sopra). 

 

1.  Sesso biologico o genere assegnato alla nascita: chi sono a livello biologico? 

Il termine “sesso biologico” viene definito in base a ciò che è visibile a livello genitale e fa riferimento al sesso che viene attribuito ad ognuno di noi al momento della nascita, ma quest’espressione è caratterizzata da una condizione di immutabilità che non permette all’individuo di poter avere un ruolo attivo nella decisione. Al contrario, l’espressione “genere assegnato alla nascita” pone l’individuo in una posizione diversa, perché quest’ultimo può finalmente scegliere a che genere appartenere (si pensi per esempio alle persone trans). 

 

Le componenti che determinano il sesso biologico sono:

  • Sesso genetico, fornito dall’assetto cromosomico (es. 46XX femmina, 46XY maschio);
  • Sesso gonadico, determinato dalla presenza di ovaie o testicoli;
  • Sesso ormonale, legato all’assetto ormonale sessuale (maggiormente estrogenico/progestinico nella femmina, più androgenico nel maschio);
  • Sesso genitale, determinato dal tipo di genitali esterni (pene e scroto per il maschio, vulva con labbra e clitoride nella femmina). 

 

2. Identità di genere o genere esperito: quale genere sento di appartenere?

L’identità di genere è la percezione intima, profonda e assolutamente soggettiva, di appartenere al genere maschile, femminile, ad entrambi o a nessuno dei due. È un processo di costruzione che comincia con la nascita e perdura fino all’adolescenza: infatti, già intorno ai 2-3 anni il bambino è in grado di dire che è una femmina o un maschio.

L’identità di genere va intesa anche come il risultato di strette interazioni tra aspetti biologici, attitudini genitoriali, educazione ricevuta e contesto socioculturale. Nel grande tema dell’identità di genere rientrano sicuramente i termini cis-gender e trans-gender: con il primo ci si riferisce ad un individuo in cui l’identità di genere è allineata con il sesso biologico/genere assegnato alla nascita, mentre con il secondo un individuo in cui l’identità di genere è diversa dal genere assegnato alla nascita. 

 

3. Ruolo ed espressione di genere: come esprimo il mio genere?

È possibile distinguere:

  • Ruolo di genere: serie di comportamenti e attività culturalmente ascritti a un individuo solo perché appartiene a un determinato genere. È un ruolo sociale (che include un’ampia gamma di comportamenti) che nell’ambito di un dato contesto socioculturale sono riconosciuti come appropriati, accettabili, desiderabili e propri dei maschi o delle femmine;
  • Espressione di genere: il modo in cui il soggetto esprime la mascolinità e la femminilità attraverso abbigliamento, atteggiamenti, utilizzo della voce e dei gesti, che riconducono in modo stereotipato il soggetto a un genere anziché ad un altro. Tra i vari modi che un soggetto ha per esprimere il proprio genere rientrano:
    • Caratteristiche fisiche (es. peli sulle gambe);
    • Comportamento non verbale (es. ancheggiare);
    • Comportamento verbale (es. eloquio ponderato o volgare);
    • Interessi (es. professione, hobby).

 

4. Orientamento sessuale: chi mi piace?

In generale, l’orientamento sessuale indica il tipo di persona da cui siamo attratti. Nel corso del tempo è stato oggetto di numerose teorie diverse, ma una delle più recenti ed accreditate lo considera come un “termine ombrello”, ovvero un termine che racchiude al suo interno diversi elementi, tra cui:

  • Attrazione sessuale, cioè chi ci attrae da un punto di vista puramente pulsionale;
  • Comportamento sessuale, cioè con chi abbiamo normalmente rapporti sessuali;
  • Fantasie sessuali, cioè tutto ciò su cui ci ritroviamo a fantasticare in ambito sessuale;
  • Attrazione romantica, cioè di chi ci innamoriamo. 

 

La maggior parte delle persone tende ad assumere che entrambe le attrazioni (sessuale e romantica) debbano andare insieme, ma in realtà, come dimostrano le persone asessuali o le persone che si dedicano ad incontri occasionali, questi due elementi possono essere del tutto scollegati. 

Spesso, purtroppo, tendiamo a basarci su una dimensione soltanto quando si parla di orientamento sessuale, di solito l’identità (quando parliamo di noi stessi). In altri casi tendiamo a dare un’etichetta di orientamento basandoci solo sul comportamento sessuale di una persona e sui suoi rapporti sessuali, quando invece alcuni esperimenti sessuali possono essere del tutto privi di senso per il soggetto.