L’estate è spesso vista come una stagione di relax, divertimento e spensieratezza, un periodo atteso con ansia da molti. Tuttavia, per alcuni giovani, questo periodo può diventare una fonte di disagio e stress. Nonostante l’immagine idilliaca delle vacanze estive, molti ragazzi si trovano a lottare con emozioni negative, dal sentirsi isolati senza la solita routine, alla gestione del tempo libero, fino alle pressioni sociali amplificate dai social network e alle preoccupazioni per il futuro. Ma perché i giovani si sentono soli e a disagio d’estate?
Le Cause del Disagio Estivo Giovanile
Uno dei principali motivi per cui i giovani possono sentirsi soli e a disagio durante l’estate è la rottura della routine. Durante l’anno le giornate dei ragazzi sono strutturate e prevedibili, offrendo loro un senso di sicurezza e scopo. Quando arriva l’estate, questa struttura scompare, lasciando molti giovani con un senso di smarrimento e ansia. Senza impegni fissi, il tempo libero può diventare un fardello piuttosto che una liberazione, creando un vuoto difficile da riempire, generando un senso di smarrimento e di solitudine, amplificato dall’impressione che tutti intorno a loro siano occupati a divertirsi.
La pressione sociale è un altro fattore significativo. I giovani si sentono spesso obbligati a vivere un’estate perfetta, come quella che vedono sui social media. La paura di perdere esperienze importanti può generare sentimenti di inadeguatezza e insicurezza. La mancanza di un piano può portare a giornate trascorse senza scopo, alimentando sentimenti di noia e di inutilità.
Da non sottovalutare l’inadeguatezza fisica con cui alcuni ragazzi si percepiscono: la pressione di apparire in perfetta forma fisica può portare a un’ulteriore fonte di stress e preoccupazione. E quando non ci si sente più a proprio agio in gruppo per via del proprio fisico, ecco che scatta l’isolamento volontario, per scappare da situazioni di imbarazzo.
Il senso di vuoto che accompagna la mancanza di una routine può portare a un eccessivo rimuginare, o overthinking, che alimenta il disagio emotivo, e le preoccupazioni per il futuro. “Sarò abbastanza?”, “Riuscirò a trovare lavoro’”, “E se non mi vuole nessuno?”: per coloro che stanno attraversando fasi di transizione, come il passaggio dalla scuola all’università o dall’università al mondo del lavoro, l’estate può diventare un periodo di intense riflessioni.. Senza gli impegni quotidiani che distraggono, questi pensieri possono diventare preponderanti, alimentando ansie e insicurezze.
I genitori e gli educatori giocano un ruolo cruciale nel supportare i giovani durante l’estate. Essere attenti ai segnali di disagio, come cambiamenti nel comportamento, nell’umore o nelle abitudini alimentari, è fondamentale. Prestare attenzione se un giovane si isola molto e rifiuta il contatto con adulti e coetanei è altrettanto importante. Offrire un ascolto empatico e non giudicante può fare la differenza. In alcuni casi, cercare l’aiuto di professionisti della salute mentale può essere necessario per fornire il supporto adeguato. Noi, ci siamo.